La storia di questi fortunati "tuboni" che hanno saputo mantenersi giovani ed aggiornati, al passo con la moda dei quatiordicenni. Non si tratta di una storiaca casata di Lord inglesi, ma dell'esempio di come anche in un settore "volubile" e dalla grande velocita' di rinnovo dei modelli come quello dei ciclomotori, per il solo voler tenere il passo con le voglie e le mode dei quattordicenni, si possa realizzare qualcosa di duraturo.
Stiamo parlando dei Malaguti Fifty, una fortunata serie di tuboni che hanno saputo mantenersi giovani ed aggiornati tanto da "reggere" il mercato per un lungo arco di anni. Ed anzi si tratta di ciclomotori piu' che apprezzati, decisamente "richiesti" da quei giovani che gia' a quell'eta' si pongono il problema della propria immagine.
La storia del Fifty inizia nel 1973, unico modello con motore a 4 marce, raffreddato ad aria. Nel 1975 vengono apportate alcune modifiche stilistiche e nasce il Fifty HF, sempre con motorizzazione a 4 marce ad aria. L'anno successivo viene presentato il Fifty Black Special: e' il modello che fara' divenire la stirpe leader tra i tuboni, con nuova carrozzeria, colorazione nera abbinata a cerchi in oro, freno anteriore a disco ed ammortizzatori a gas. E' il 1981 quando nasce il Fifty Top, il primo con raffreddamento a liquido e completamente accessoriato con frecce, strumentazione completa e tanti altri raffinati particolari, mentre per la ciclistica viene presentato il mono-ammortizzatore. Il Fifty Full e' invece la versione con raffreddamento ad aria, il Fifty HF il modello base. Nel 1987 si aggiunge il Mistral e si festeggia il 500millesimo ciclomotore prodotto. Nel 1989 la nuova normativa impone nuovi motori con cambio a 3 marce ma dotati di maggiore potenza. Dal 1975 sono stati prodotti oltre 60.000 Fifty. Oggi i Fifty sono cinque, tutti aggiornati con le soluzioni tecniche piu' sofisticate oltre natural,ente gli aggiornamenti tecnici dovuti per legge come il cambio a tre marce, versione con variatore esclusa naturalmente. Quest'ultima si chiama Fifty RV, e' il modello piu' economico. Il modello piu' prestigioso ed accessoriato, che poi e' anche il piu' venduto, e' il Fifty Top, con motore raffreddato a liquido e disponibile anche con avviamento elettrico. Un particolare allestimento della Top e' il Fifty Mistral, con una particolare grafica che prende spunto dalla famosa marca di windsurf.
A realizzare un ciclomotore che gia' oggi si puo' definire storico non poteva che essere una Casa con una certa storia anch'essa alle spalle. La Malaguti e' stata fondata nel 1930 da Tonino Malaguti, un corridore di biciclette di quelli che vincono. Dopo una brutta caduta il Comm. Malaguti decise che le bici poteva benissimo costruirle oltre che farle andare a forza di gambe. Erano bici con alcuni ingegnosi brevetti che le caratterizzavano e non tardo' a nascere anche la squadra corse, tra i cui nomi piu' prestigiosi quello di Lorenzo Petrucci, asso della Milano-Sanremo. Ma l'Italia e' sulla via della motorizzazione, il paese sta crescendo e con tempestivita' (proprio la stessa che oggi ritroviamo nell'azienda bolognese) alla Malaguti realizzano il telaio dell'epico Mosquito con trasmissione a rullo ed i primi tentativi di ciclomotore completo con trasmissione a catena, mosso da un propulsore tedesco. Oggi la Malaguti ha un fatturato di oltre 40 miliardi di lire e produce 30.000 veicoli all'anno. Alla linea Fifty si affiancano i ciclomotori enduro della serie Dune e sportivi della serie RST, gli economici Dribbling, i ciclomotori per ragazzi dai 5 ai 14 anni, il 125 enduro Runner e poi la distribuzione del famoso ciclomotore pieghevole Plico e l'importazione dei caschi Kiwi.
Malaguti Fifty | Prima Moto
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